La nuova elezione di Mattarella, uomo di spessore politico e umano d'altri tempi, scongiura l'instabilità del Governo e l'elezione di un Presidente non all'altezza del ruolo.
Ma è triste assistere al fallimento della politica, non in grado di individuare una nuova personalità degna e condivisa, dimostrando mediocrità e immaturità.
Il Centrodestra a regia Salvini ha fallito, dimostrando di anteporre al bene di tutti il proprio consenso elettorale e il consolidamento della sua leadership. Voleva intestarsi ad ogni costo l'elezione del nuovo Presidente. Non ci è riuscito, imputerà ciò agli avversari, proseguendo la sua campagna elettorale.
Il Centrosinistra è ancora troppo frammentato e debole per proporre un'alternativa condivisa dalla maggioranza: il Movimento Cinque Stelle non è ancora affidabile e la sua nuova fisionomia deve ancora prendere corpo. Il PD, giustamente, ha atteso gli errori dell'avversario, sapendo che gli avversari avrebbero bocciato ogni sua proposta.
La rielezione di Napolitano del 2013 doveva essere l'eccezione, invece si consolida una prassi distorsiva rispetto al dettato costituzionale.