Nel Centrosinistra giusta e comprensibile la soddisfazione, ma guai a paragonare elezioni amministrative ed elezioni politiche: due battaglie ben diverse dalle quali possono sortire risultati opposti.

Vistosa è la crescita dell'astensione, molto alta nelle aree periferiche delle grandi città e in molte piccole realtà, segno di delusione rispetto al 2016 nei confronti di Lega e Movimento Cinque Stelle.

Per pensare a possibili esiti di prossime elezioni politiche, l'attuale legge elettorale non si può ignorare, dato che non garantirebbe l'alternanza stabile tra due coalizioni contrapposte ben definite, essendo prevalentemente proporzionale. Che si lavori seriamente per cambiarla.

Mi auguro poi che in Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle sia finalmente chiarissimo, dopo anni di incertezza, che con un'alleanza strutturale di lungo periodo tra le due forze si può vincere. Diversamente, no. Salvo in qualche realtà circoscritta. È il momento di mettere da parte i ricordi di Renzi e di Grillo, i risentimenti, e di fare chiarezza in entrambe le parti su quale sia la direzione da seguire in tema di lavoro, sviluppo, fisco, convinto che la maggiorparte delle attuali posizioni siano decisamente compatibili, e convinto che ci siano milioni di cittadini che non si sentono al momento rappresentati da nessuno, ma che voterebbero una forza di centrosinistra se ci fosse un'offerta politica più adeguata.

È necessario, soprattutto per Giuseppe Conte, un lavoro di ricostruzione di una nuova classe dirigente sui territori, dando spazio anche ai tanti giovani in gamba e appassionati che già militano in tanti territori d'Italia, con canali interni di rappresentanza e di funzionamento nuovi, isolando definitivamente le residue sensibilità interne che provengono da estrazioni ideologiche di destra, quel residuo gruppo di amministratori locali che si sono rifiutati fino a ieri e in maniera del tutto ingiustificata di collaborare con i colleghi amministratori del PD, strizzando l'occhio a no-vax e alle varie sfumature nostalgiche nazionaliste. Sono anime che possono benissimo esprimersi in soggetti politici di altro colore.